Si apre oggi il 14° summit BRICS, quest’anno ospitato dalla Cina. Un meeting online, ben diverso dal tête-à-tête di febbraio tra Xi e Putin che ne ha rinsaldato l'amicizia. Ma l’obiettivo rimane lo stesso: condannare l’espansione delle “alleanze occidentali” (leggasi: NATO) e cercare di puntellare, per quanto possibile, modelli “alternativi”. Di sviluppo, di governo, di convergenze internazionali.
Conferito a Kiev lo status di Paese candidato. Molti i progressi economici degli ultimi anni. Ma, specie dopo la guerra, la strada verso l’UE sarà lunga e tortuosa.
Diversi indicatori mostrano ormai che Europa e Stati Uniti potrebbero vivere mesi di cali economici. Per ora una possibile recessione non ha ancora fatto capolino nelle statistiche ufficiali delle istituzioni internazionali, ma oramai politici e tecnici ne parlano apertamente. Potrebbe tuttavia essere recessione “dolce”. Ecco perché.
L’attuale crisi energetica porterà nei prossimi anni a una forte domanda di commodities critiche per le transizioni green e digitale. Il ruolo di Cina e America Latina.
L’India è destinata a restare a lungo il Paese più popoloso del pianeta. Un primato che difficilmente vedrà anche una leadership a livello geopolitico ed economico.
La 12esima Ministeriale del Commercio ha partorito il “Geneva Package”: passi avanti su pesca, commercio digitale e proprietà intellettuale. Con scarsa ambizione.
Il recente crollo di asset come bitcoin ha messo in luce la necessità di regolamentazioni. I principali players internazionali si stanno muovendo, ma in ordine sparso.
Dopo la pandemia, le filiere messe alla prova dalla guerra. Lockdowns, ritardi, alti costi di trasporto e scarsa competizione di mercato: si andrà verso filiere più corte?