Lo scontento trasversale di un'America divisa
Inviato da ISPI il Lun, 25/07/2016 - 10:35Paolo Mastrolilli
Paolo Mastrolilli
1. How has the American electorate changed over the last years and what is the possible impact on the forthcoming elections?
Hillary Clinton si appresta a essere incoronata candidata democratica alla Presidenza. Per la prima volta una donna ottiene la nomination di uno dei due principali partiti e ha una chance molto concreta di giungere alla Casa Bianca. Si tratta di un passaggio davvero storico.
La campagna presidenziale 2016 si è configurata come la più anomala degli ultimi decenni. Il successo alle primarie democratiche del “socialista” Bernie Sanders e la conquista della candidatura repubblicana del “populista” Donald Trump hanno significato la comparsa di personaggi eccentrici rispetto alle principali tradizioni politiche dei due partiti.
Un’America divisa, insoddisfatta, impaurita e anche insanguinata, sta vivendo la campagna presidenziale con un misto di scetticismo e di speranza che il voto di novembre possa portare una svolta. Così le due Convention, quella repubblicana a Cleveland, e quella democratica a Philadelphia, si presentano come due mondi contrapposti e distanti.
Si è tenuto ieri, 15 giugno, il primo dibattito "2016:USA al voto" incentrato sulle elezioni americane, ormai contrassegnate dalla corsa a due tra Hillary Clinton e Donald Trump. Il faccia a faccia ha coinvolto l’ambasciatore Gabriel Guerra Mondragon (Democratico) ex Ambasciatore statunitense in Cile sotto l'amministrazione di Bill Clinton e funzionario del Foreign Service del Dipartimento di Stato per 14 anni, e Kurt Volker (Repubblicano) esperto di politiche di sicurezza, ex Deputy Assistant Secretary of State for European and Eurasian Affairs e Ambasciatore alla Nato durante l’amministrazione Bush. (...)
Con la vittoria di Hillary Clinton nelle primarie di Washington DC, si conclude definitivamente la stagione delle primarie statunitensi, che hanno visto vincitori la Clinton per il Partito democratico e Donald Trump per i repubblicani. Con il 78% delle preferenze, l’ex First Lady conquista anche l’ultimo territorio chiamato alle urne per il Partito dell’Asino, sconfiggendo definitivamente Bernie Sanders, che non va oltre il 21% dei voti. Gli eventi di Orlando e la nomination già matematicamente conquistata dalla Clinton hanno tolto molta attenzione a questo voto e la notizia principale risiede nell’incontro tra i due principali esponenti democratici a Washington per coordinare i loro sforzi nella battaglia finale contro Donald Trump. (...)
Si sono tenute ieri, 7 giugno 2016, le votazioni per le primarie americane in sei Stati: California, Nord e Sud Dakota, Montana, New Mexico e New Jersey. I risultati nel Partito democratico hanno premiato Hillary Clinton, che ha riportato vittorie in California (57,1%), New Jersey (63,3%), New Mexico (51,5%) e Sud Dakota (51%), mentre lo sfidante Bernie Sanders ha conquistato Nord Dakota (64,2%) e Montana (50,9%).
Hillary Clinton ha raggiunto ufficialmente il numero magico di 2383 delegati necessari per la candidatura automatica per il Partito democratico. La sfida per la Casa Bianca vedrà ufficialmente contrapposti Hillary Clinton per i democratici e Donald Trump per i repubblicani. La nomination raggiunta dal'ex First Lady sancisce una condizione che ormai sembrava delineata ormai da alcuni mesi, nonostante i tentativi dell'inseguitore Bernie Sanders di porsi come l'unico candidato in grado di sconfiggere il tycoon alle votazioni di novembre. (...)
Donald Trump ha superato il quorum di 1.237 delegati necessari per assicurarsi la candidatura automatica per il Partito repubblicano. La Convention nazionale del Grand Old Party (Gop) che si terrà il 18 luglio a Cleveland in Ohio dovrà solo formalizzare l’incoronazione del tycoon per la corsa alla Casa Bianca.