Il 9 gennaio scorso, in una Siria martoriata dalla guerra civile, è avvenuto uno scambio di prigionieri decisamente degno di nota: le porte delle carceri di Assad si sono spalancate per 2130 “detenuti politici” (tra i quali ci sarebbero anche cittadini turchi e palestinesi) caduti nei mesi scorsi nelle mani della polizia segreta fedele al regime, in cambio della liberazione da parte dei ribelli di 48 “pellegrini sciiti” iraniani catturati lo scorso agosto mentre, a bordo di un autobus, si recavano presso una non meglio specificata meta sacra.