Il Libano non smette mai di sorprendere. Nei giorni prima delle elezioni parlamentari del 15 maggio, i media internazionali avevano previsto che le elezioni non avrebbero portato grandi cambiamenti.
Sei morti, oltre trenta feriti, proiettili sparati sulla folla, ad altezza uomo, barricate in fiamme. In Libano le manifestazioni degli ultimi giorni si sono trasformate in uno scontro a fuoco tra i più gravi dell'ultimo decennio. Cosa sta succedendo? Francesco Rocchetti, Segretario Generale ISPI, e Silvia Boccardi, giornalista di Will, ne parlano con Lorenzo Trombetta, giornalista Ansa a Beirut e contributor ISPI.
Lutto nazionale in Libano all’indomani dei violenti scontri armati a Beirut. E nel paese senza elettricità e che non riesce ad ottenere giustizia, ora sembra a rischio anche la pace.
I partiti e i banchieri hanno rubato i soldi dei libanesi. Hezbollah e i suoi alleati hanno invece rubato il Libano: ne sono diventati i padroni; pur occupando pochi posti nel potere formale, ne determinano il sistema giudiziario ed economico, quel poco di stato sociale, la difesa nazionale, le alleanze, gli equilibri settari.
Un blackout totale di 24 ore e poi un nuovo incendio in un deposito di carburanti. In Libano il sistema paese è al collasso ma la classe politica corrotta e impunita resiste.
Il Libano è oggi un paese incastrato in molteplici crisi: economico-finanziaria, politica, sociale, umanitaria e infrastrutturale. Queste crisi sono intrecciate tra di loro e difficili da districare e risolvere per ragioni interne ed esterne al paese: da una parte, il forte scollamento tra classe politica e società al livello domestico richiederebbe una riforma radicale del sistema politico e, più in generale, del patto sociale che regge lo stato libanese che tuttavia non è all’orizzonte.
La foto di una petroliera nella rada di Beirut, davanti allo skyline stagliato contro il cielo blu, che un tempo rappresentava il dinamismo corsaro della città. Da lontano sembra sempre così ma solo il cielo è ancora lo stesso: da vicino Beirut sembra una metropoli colpita da una pandemia devastante o da un'invasione degli alieni.
Dopo un’attesa di oltre un anno il Libano torna ad avere un governo, riuscirà a frenarne la corsa verso l’abisso?
A poche ore dall’anniversario della deflagrazione al porto di Beirut, il Libano appare sempre più sull’orlo del baratro, spinto dalle sue antiche contraddizioni e dalle divisioni domestiche e regionali.