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La propaganda del terrore prima e dopo la crisi del Califfato

Dal 2014, anno della sua proclamazione e della sua massima espansione, lo Stato islamico ha perso esponenzialmente terreno grazie alle azioni militari internazionali e alla resistenza locale e sono tante le ripercussioni che il “primo Califfato dopo l’Impero Ottomano” si trova ora ad affrontare. Secondo l’IHS Conflict Monitor, oggi l’Isis possiede solo il 40% dell’area siriano-irachena che controllava nel gennaio 2015 ed è passato da oltre 90.000 kmq abitati a meno di 30.000 kmq.

La propaganda come strumento di politica estera: il caso della Russia di Putin

L’uso della propaganda come strumento di politica estera è noto da secoli. Nell’epoca contemporanea è servito in particolare a giustificare guerre e interventi militari.

Falsificazione e propaganda nel mondo globalizzato

L’abbondanza di storie inventate per essere diffuse come vere durante la campagna presidenziale negli Stati Uniti ha sollevato un serio dubbio circa il loro impatto sul risultato elettorale. Molto probabilmente se ne tornerà a parlare in occasione dei prossimi appuntamenti alle urne in Europa. Di fatto, le storie inventate e diffuse come vere non sono semplici “contraffazioni” così come i marchi della moda venduti nelle spiagge.

Trump e l’utilizzo di Twitter: (quasi) niente di nuovo sotto il sole

Per spiegare l’esito delle ultime elezioni presidenziali americane si è molto dibattuto sul ruolo di Twitter. Quello che nei prossimi giorni diverrà ufficialmente il 45° presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è infatti fin da subito contraddistinto per un utilizzo incessante di questa piattaforma digitale. Tuttavia, questo non è un tratto che caratterizza solo il caso statunitense o che ha caratterizzato unicamente le presidenziali americane del 2016, tutt’altro.

Primavere arabe: che vento soffia sui media nordafricani

Un quinquennio dopo l'ondata di rivendicazioni sociali e capovolgimenti politici che hanno caratterizzato la Primavera araba, luci e ombre segnano la stampa nordafricana. 

Raccontare i conflitti

Come informare e comunicare nel mondo delle organizzazioni umanitarie? Quali le differenze tra le grandi organizzazioni e le piccole Ong locali? Come, quando, perché si informa? Come inserirsi nella nebulosa dei media (giornali, Tv, radio, nuovi media)? Se sei interessato a intraprendere questa carriera abbiamo due belle notizie per te. (...)

“Sinai Park”: Un reportage fotografico svela il volto decadente dalla terra dei resort

Andrea&Magda è un duo di fotografi italo-francese che vive e lavora in Medio Oriente dal 2008 per testimoniare e suscitare dibattito attorno agli effetti della globalizzazione sulla società, sull’economia e sul territorio mediorientale. Come? Indagando ed esplorando i luoghi noti e meno noti che hanno una storia da raccontare, “non luoghi”, edifici in disuso e paesaggi rovinati e lasciati a se stessi. Il loro ultimo lavoro riguarda l’Egitto e in particolare la parte meridionale della Penisola del Sinai, principale polo turistico del paese. (...)

Che tipo di cooperante sei?

La tecnologia è sempre più importante nel mondo della cooperazione ma non tutti gli ambiti richiedonole stesse competenze. Per aiutare i cooperanti (o gli aspiranti tali) a individuare i programmi informatici specifici per i propri settori e ambiti lavorati , il sito Ong 2.0 ha realizzato tre toolkit che propongono un agile compendio delle migliori risorse informatiche disponibili, sia gratuite che a pagamento, suddivise a seconda di tre diversi “profili” del cooperante. (...)

Bando da 30mila euro per realizzare reportage sulla Cooperazione

Avete tempo fino a venerdì 13 marzo alle 18 per inviare la vostra candidatura per il bando DevReporter Grant, un bando per un buon giornalismo sulle tematiche dello sviluppo. Il bando mette a disposizione un fondo di 30.000 euro, in Piemonte, per finanziare la realizzazione di reportage giornalistici promossi congiuntamente da organizzazioni della cooperazione piemontese e giornalisti (professionisti, praticanti o pubblicisti), per un totale di 5 mila euro per ciascun reportage. (...)

Charlie Hebdo: il mistero della mancata rivendicazione

 

Cooperazione e Comunicazione. Un lavoro per Action Aid

Negli ultimi vent’anni i media hanno assunto un ruolo sempre più importante nei progetti di cooperazione allo sviluppo. Nei paesi sviluppati, una buona conoscenza delle tecniche e degli strumenti di comunicazione può contribuire a orientare positivamente le politiche pubbliche e private di aiuto internazionale, aumentandone la quantità, qualità ed efficacia e favorendo una maggiore partecipazione da parte della società civile nei progetti delle Ong. Viceversa un uso negativo, improprio o semplicemente erroneo di tali strumenti può portare ad effetti opposti e spesso dannosi per l’intero settore. (...)

Finanziamento della Gates Foundation per reportage innovativi sulla cooperazione

Comunicare in modo corretto, appropriato e interessante il mondo della cooperazione è una sfida sempre più importante per coloro che operano in questo settore. Per questo è importante che gli operatori della cooperazione internazionale e i professionisti della comunicazione collaborino e creino dei prodotti innovati per veicolare il contenuto informativo al grande pubblico. (...)

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