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musulmani

Al-Shabaab in Kenya: un problema tutto interno

Il sanguinoso massacro compiuto da al-Shabaab (As) il 2 aprile 2014 all’Università di Garissa ha posto una pietra tombale su ogni speculazione. L’attivismo di As in Kenya non è una minaccia esogena e né quell’attacco fu una semplice ritorsione per la partecipazione delle Kenya Defence Forces (Kdf) alla missione dell’Unione africana in Somalia (Amisom).

Elezioni indiane: il vero volto del nuovo leader

Il Narendra Modi che si appresta ad assumere la guida della “più grande democrazia del mondo”, è un personaggio dai molti volti. Il Bjp, il partito nazionalista hindu che lo ha candidato alla carica di primo ministro, li contiene tutti: capire quale fra essi sarà quello cui si uniformerà una volta a capo del governo del paese, sarà il primo dei nodi da sciogliere per capire quale direzione prenderà l’India nei prossimi anni.

Centrafrica: i nuovi scenari della transizione

L’uscita dalla scena di Michel Djotodia e la tormentata nomina della nuova presidente, Catherine Samba Panza, marcano un passaggio cruciale nella ormai lunga “transizione” centrafricana. Con le modeste risorse politiche, economiche e istituzionali di cui può disporre, la presidente riceve dal Comitato nazionale di transizione il mandato di guidare il paese fino alle elezioni previste per il prossimo gennaio e assume la responsabilità di gestire una crisi senza precedenti nella storia della Repubblica. 

I cristiani di Siria sperano in un armistizio

L'appoggio delle chiese mondiali

Pakistan: nuovi politici per superare i vecchi problemi con l'India

Le prossime elezioni in Pakistan saranno le prime in cui un governo democratico cederà il passo a un altro deciso dall’esito delle urne e non da un colpo di stato militare. Che la qualità dei leader politici rimanga bassa, e il livello di corruzione altissimo, non è privo d’importanza e potrebbe oscurare le prospettive di graduale consolidamento del processo democratico, pronosticato forse con troppo entusiasmo dall’Economist.

Chi sono veramente i salafiti?

Uno dei termini usati dai media per descrivere la parte più estremista dei gruppi armati operanti in Mali o Siria è “salafita”. Questa parola è diventata ormai sinonimo di musulmano conservatore o, in altri casi, d’integralista che condivide o è ideologicamente vicino alle posizioni espresse dalle organizzazioni terroristiche più radicali, come al-Qaida.

L’Iran resta un cubo di Rubik?

Nel 2009 fu la parola speranza a declinare le tappe del viaggio di Barack Obama in Medio Oriente, il primo come presidente degli Stati Uniti. La sua elezione aveva suscitato grande curiosità nel mondo islamico e sull’onda di quell’entusiasmo la Casa Bianca si prefiggeva di trasformare il temporaneo reset emotivo in qualcosa di più duraturo. «Il mio lavoro con i paesi musulmani è spiegare che gli americani non sono loro nemici» dichiarò il neo-presidente in un’intervista ad Al Arabiya pochi giorni dopo la sua partenza.

Africa, frontiera del dialogo interreligioso, contro la violenza

A partire dal Concilio Vaticano II (1962-1965), il dialogo ecumenico e interreligioso ha assunto una grande rilevanza per la Chiesa cattolica. Il Concilio ha esortato i cattolici a un dialogo capace di «riconoscere, conservare e far progredire i beni spirituali e morali, nonché i valori socio-culturali» presenti presso i seguaci di altre religioni, per «promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà».

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