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nucleare

Corea del Nord. Una minaccia fuori controllo?

Kim contro tutti? Dal consolidamento del programma nucleare ai test missilistici sempre più frequenti, dall’assassinio in Malesia del fratellastro alle dichiarazioni aggressive di Pyongyang, la minaccia proveniente dalla Corea del Nord di Kim Jong–un sembra farsi più concreta che mai. E preoccupa in maniera crescente non solo i vicini giapponesi e sudcoreani, ma anche gli Stati Uniti – per i quali ormai “l’intervento militare è un’opzione sul tavolo” – e gli storici alleati cinesi.

Korean nuke: ...e il gatto disse alla volpe...

Tutti sdegnati davanti alla tenace follia di Kim Jong Un che, bomba dopo missile, sta facendo gloriosamente marciare il suo popolo affamato verso il club esclusivo delle potenze nucleari. Sembra che per Cina e Russia, formalmente preoccupati, sia un prezzo accettabile se il risultato è vedere gli Stati Uniti in mezzo a un guado paludoso: se nella penisola coreana scoppia un’altra guerra, sarà colpa di Trump; se invece ci sarà un compromesso, sarà comunque una sconfitta politica di Trump.

Corea del Nord: una bomba pronta a esplodere?

La minaccia nucleare di Kim Jong Un si fa sempre più seria. Rischio di una escalation della crisi comincia a preoccupare il mondo intero: il lancio di missili intercontinentali e l’ultimo test di un potentissimo ordigno hanno alzato il livello di allarme non più solo a Seul, Tokyo e Washington – gli storici "nemici" del regime nordcoreano – ma anche in Russia, Europa e addirittura in Cina, il principale alleato di Pyongyang. Cosa vuole il leader della Corea del Nord? Chi, e come, lo fermerà prima che la crisi diventi incontrollabile? Come reagiranno Cina e Stati Uniti?

Viaggio in Iran alla vigilia dell'Implementation Day

Niente meglio di un viaggio può rappresentare fisicamente i contrasti che infiammano il Medioriente. Un lento viaggio dalle cime del Darmavand, nel nord dell'Iran, giù fino al Golfo persico, e poi a Dubai, attraverso lo stretto di Hormuz, e con tappe, infine, nella capitale del Qatar e della Turchia.

Post-Vote Iran: Giving Engagement a Chance

2017 is a crucial year for Iran. In January, while the "Joint Comprehensive Plan of Action" (JCPOA) entered the second year of implementation, in Washington the Trump Administration took office, with the promise to “renegotiate a disastrous deal”. In May, in Tehran, the incumbent president Hassan Rouhani won re-election by a wide margin. 

Due anni dalla firma del Jcpoa: l’accordo funziona ma non è ancora al sicuro

A due anni dalla firma del Piano d’azione congiunto globale (Joint Comprehensive Plan of Action - Jcpoa) tra Iran e P5+1, è possibile affermare che l’accordo stia funzionando: l’Iran ha finora rispettato gli obblighi contratti con la firma del Jcpoa, mentre Onu, Ue e Usa hanno sospeso le sanzioni relative al programma nucleare.

I cinque nodi del problema

Le due Coree dopo il 1948: un breve profilo storico

Rouhani, atto secondo: alla prova delle riforme e dei capitali

IL CONTESTO

Iran: guida al quadro sanzionatorio attuale*

Il Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa), l’accordo sul nucleare raggiunto a Vienna tra Iran e P5+1 il 14 luglio 2015, ha aperto la strada all’allentamento delle sanzioni che, a partire dal 2006, erano progressivamente state imposte all’Iran per via del suo programma di sviluppo nucleare che la comunità internazionale reputava indirizzato a fini militari.

Corea del Nord: un problema per tutti

Il regime nordcoreano di Kim Jong–un sembra risoluto a proseguire lo sviluppo del proprio programma nucleare e missilistico. I primi mesi del 2017 non hanno fatto altro che confermarlo: lo scorso 12 febbraio Pyongyang ha infatti testato un nuovo missile balistico a medio raggio, sancendo una netta evoluzione qualitativa, oltre che quantitativa, del proprio arsenale.

Corea del Nord: a Washington tutte le opzioni sul tavolo

Come ha detto di recente l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, con la Corea del Nord “tutte le opzioni sono sul tavolo”. Frase già sentita in passato a riguardo di altre situazioni, dall’Iraq di Saddam all’Iran dei mullah. Il problema è quale strada scegliere per contenere un irrequieto e determinato Kim Jong un. La diplomatica ha definito la satrapia orientale come “irrazionale”. In realtà Pyongyang sa bene quello che fa. Con gli omicidi minaccia ogni forma di dissenso.

Missili e atomi: nessun freno agli arsenali di Kim

I primi mesi del 2017 hanno confermato la chiara tendenza emersa nell’anno precedente da parte del regime nordcoreano di voler perseguire in maniera decisa lo sviluppo del proprio programma nucleare e missilistico. Lo scorso 12 febbraio Pyongyang ha, infatti, testato un nuovo missile balistico a medio raggio, il Pukgukson-2, il quale è rimasto in volo per oltre 500 km prima di inabissarsi nel mare dell’Est.

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