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Olimpiadi

Olimpiadi di Pechino: Effetto del boicotaggio o del Covid?

Olimpiadi di Pechino: Effetto del boicotaggio o del Covid?

Giappone: dilemma olimpico

Mancano poco più di due mesi alle Olimpiadi di Tokyo e si moltiplicano gli appelli alla cancellazione dei Giochi di fronte alla pandemia. Ma non è così semplice come sembra.

 

Investimenti: milioni di sciatori in Cina e all'estero

Il governo cinese punta a coinvolgere fino a 300 milioni di persone in sport invernalientro il 2022. Queste indicazioni sono contenute nel Piano Nazionale 2016-2020 sul Fitness approvato dal governo cinese che prevede di promuovere lo sviluppo di sport come pattinaggio, hockey sul ghiaccio e sci facendo leva sulla popolarità che deriverà dalle Olimpiadi di Beijing 2022.

Soft Power: il "modello cinese" gioca la carta dello sport

Le prossime Olimpiadi invernali nel 2022 rappresenteranno un ulteriore banco di prova della crescita politica, economica e culturale della Cina.

Le Olimpiadi e i giochi degli altri

Il rifiuto del sindaco di Roma di candidare la città eterna a ospitare le Olimpiadi del 2024 fornisce un interessante spunto per riflessioni più ampie di carattere geopolitico.

Dopo le Olimpiadi, il Brasile alla ricerca di se stesso

Le Olimpiadi di Rio 2016 sono finite e il risultato è stato migliore di quanto molti immaginassero. O temessero. Nonostante le frustrazioni circa i risultati sportivi del “Team Brasil”, la delegazione degli atleti brasiliani, e alcuni problemi dell’ultimo minuto, soprattutto nella gestione del Villaggio Olimpico e con nuotatori americani dalla vivace fantasia, la manifestazione sportiva è stata un successo di pubblico e critica.

Olimpiadi a rischio: quanto è grave la crisi brasiliana

Quando il 2 ottobre 2009 il Comitato olimpico internazionale (Cio), riunito a Copenaghen, decise di assegnare al Brasile e alla città di Rio de Janeiro l’organizzazione dei Giochi olimpici del 2016, non immaginava certo che si sarebbe dovuto pentire di quella scelta. Quando quella decisione fu presa il Brasile era sulla cresta dell’onda e aveva già ottenuto un anno prima dalla Fifa il compito di ospitare la Coppa del mondo di calcio nel 2014.

Rio 2016: la corsa a ostacoli del Brasile

Tra pochi giorni prenderà il via a Rio de Janeiro la XXXI edizione dei Giochi olimpici (5-21 agosto), durante i quali il Brasile tornerà ad essere al centro del mondo. Il paese si troverà ad affrontare questo evento tra molteplici difficoltà. Sempre nel mese di agosto, infatti, il Senato voterà sull’approvazione in via definitiva della procedura di destituzione di Dilma Rousseff dalla presidenza della repubblica, avviata lo scorso maggio a seguito delle accuse della magistratura di aver "ritoccato" i conti pubblici. La vicenda rischia di cambiare ulteriormente il corso politico del paese, già attraversato da forti tensioni sociali – sfociate nei mesi scorsi in proteste di piazza anche a seguito degli scandali legati a Petrobras e Odebrecht, le principali aziende di stato – alle quali si aggiungono l’estesa crisi economica e la crescente allerta terrorismo, comprovata dalla recente affiliazione di un gruppo brasiliano alla causa globale jihadista. Il prossimo inquilino di Planalto, sia essa la Rousseff o l’attuale presidente ad interim Temer, sarà dunque chiamato a rispondere ad una serie di questioni di cruciale importanza: rilanciare la crescità, ma risanando le finanze pubbliche, attuare una decisa lotta alla corruzione e gettare le basi per una riforma condivisa del sistema politico. L’ennesima prova di maturità politica, economica e istituzionale per il Brasile e la sua immagine di eterno "paese del futuro".

Il marketing negativo delle Olimpiadi di Lula

L’Olimpiade mette a nudo una nazione perché, lo voglia o no il governo del paese ospitante, nelle due settimane in cui si svolge la principale kermesse planetaria dello sport, gli occhi del mondo sono puntati proprio lì. Se il paese in questione è in boom i giudizi degli oltre 30.000 giornalisti e 10.000 atleti previsti saranno positivi, altrimenti la “narrazione” sarà tutt’altro che “epica”, come desiderato da politici e organizzatori locali.

Brasile: modello economico petista, un’eredità contestata

Secondo alcuni è una “herança maldita”. Un’eredità maledetta. Per altri è una “herança de progresso e avanços sociais”. L’eredità delle presidenze Luiz Inacio Lula da Silva (2003-2010) e Dilma Rousseff (2011-2016) avrà bisogno ancora di qualche anno per essere giudicata appieno, ma è già possibile tracciare un primo bilancio della situazione economica lasciata al Brasile dai governi del Partito dei lavoratori (Pt), il primo partito di sinistra ad andare al potere dopo la democratizzazione del 1985.

Brasile: tregua olimpica per il malcontento sociale

Niente manifestazioni, poche polemiche e un’insperata unità nazionale. Il Brasile vive settimane concitate ma, il clima politico è un po’ meno rovente di qualche mese fa.

Sia chiaro, è solo una tregua. Dettata più dall’opportunismo che dalla gentilhommière dei leader politici. Le Olimpiadi in programma a Rio de Janeiro sono un appuntamento di importanza capitale che accenderà i riflettori di tutto il mondo sul paese.

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