Pil | ISPI
Salta al contenuto principale

Form di ricerca

  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED

  • login
  • EN
  • IT
Home
  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • MEDMED
  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Formazione ad hoc
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
    • DataLab
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri su invito
    • Conferenze di scenario
    • Formazione ad hoc
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

Pil

Cina: il ‘grande balzo’ del Pil

La Cina riprende a crescere e segna, nei primi tre mesi del 2021, un record di +18,3% del Pil rispetto allo scorso anno. Ma a ben guardare non corre poi come sembra.

 

La Cina scommette sui servizi in crescita

I timori di un brusco rallentamento dell’economia cinese e la prospettiva che il governo possa lasciar svalutare la sua moneta di almeno il 20% sono tra le cause più spesso citate per spiegare la volatilità dei mercati globali e il deterioramento delle previsioni dell’economia globale nel 2016. Un’interpretazione ancora più pessimistica è avanzata da una crescente minoranza che rifiuta il dato ufficiale del 6,9% come tasso di crescita dello scorso anno, sostenendo che la crescita cinese sia già precipitata verso cifre più basse.

Italia-Egitto. Rischi e opportunità di una relazione strategica

Dopo le difficoltà per l’economia egiziana degli anni successivi alla rivoluzione del 25 gennaio 2011, è tornato un cauto ottimismo sulle possibilità di ripresa del paese. Nei mesi scorsi sono stati diffusi dati positivi sull’andamento economico egiziano, come quello sulla crescita del Pil dell’ultimo trimestre 2013-2014 (+3,7%), in deciso aumento rispetto al 2,5% dello stesso periodo nell’anno precedente. Questo ha convinto le principali agenzie di rating ad aumentare l’outlook dell’Egitto da “negativo” a “stabile”.

Country to Watch 2014 - Italia

Nel 2013 il Pil italiano, che era sceso molto l’anno prima, ha continuato a diminuire di quasi il 2%. La politica di bilancio si è sforzata di mantenere il rapporto fra deficit e Pil sotto il limite del 3% imposto dalla disciplina europea. Data la notevole diminuzione del denominatore del rapporto, ciò non è stato facile. È diffusa l’idea che la recessione italiana sia dovuta anche all’austerità imposta da Bruxelles. Come andrà nel 2014?

Cipro e le tentazioni populiste in Europa

Dopo alcuni mesi di calma apparente arriva da una piccola isola del Mediterraneo una nuova spallata alla stabilità dell’Euro. Cipro ha bisogno di circa 17,5 miliardi di euro per essere salvata dal fallimento; una cifra non enorme se paragonata a quelle ben più alte della vicina Grecia, per non parlare dei 100 miliardi, o giù di lì, che sarebbero necessari per salvare il sistema bancario spagnolo, e tralasciando volutamente lo stratosferico debito italiano.

Approfondimento - Dal boom economico allo scoppio della crisi: luci e ombre dell’economia spagnola tra il 1994 e il 2012

La crisi finanziaria internazionale del 2008 non ha colpito la Spagna con la stessa forza con cui è esplosa negli altri paesi, grazie a quelle che allora erano considerate oculate politiche di supervisione bancaria che hanno impedito alle banche spagnole di operare nel mercato dei mutui subprime e che le hanno obbligate a mettere al riparo i loro bilanci. Da allora però le difficoltà dei mercati finanziari internazionali e lo scoppio della crisi del debito dell’area euro hanno reso manifeste le debolezze della Spagna dovute a squilibri interni ed esterni accumulatisi negli anni.

Rapporto - Conseguenze economiche della Primavera Araba

Negli ultimi due anni la regione del Mediterraneo è stata attraversata da importanti e profonde trasformazioni. Al di là delle differenze e delle peculiarità delle singole realtà, i paesi arabi sono accomunati da problematiche politiche e socio-economiche simili: longevità dei regimi, autoritarismo, deficit democratico, forti restrizioni alle libertà individuali, pressione demografica e significativa percentuale di popolazione giovanile, elevata disoccupazione, soprattutto tra i giovani, povertà diffusa.

Le chances di Obama appese al filo della ripresa economica

Già lo scorso giugno[1] ci eravamo chiesti quali sarebbero state le possibilità di rielezione del presidente Obama, ragionando sull’andamento dell’economia statunitense. La storia delle presidenziali sembrava andare contro l’ex deputato della Wind City: nessun presidente ha mai ottenuto un secondo mandato durante un periodo di depressione.

SEGUICI E RICEVI LE NOSTRE NEWS

Iscriviti alla newsletter Scopri ISPI su Telegram

Chi siamo - Lavora con noi - Analisti - Contatti - Ufficio stampa - Privacy

ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) - Palazzo Clerici (Via Clerici 5 - 20121 Milano) - P.IVA IT02141980157