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politica economica

Brasile: voto su un’economia al bivio
Alle imminenti elezioni si scontrano Bolsonaro e Lula e due visioni di politica economica. Più Stato e equità contro privatizzazioni e libera iniziativa. Chi vincerà?
Disuguaglianza, infrastrutture e tasse: la politica economica di Clinton e Trump

Da un lato chi vuole aiutare la classe media, dall’altro chi desidera sostenere quella elevata. Da un lato chi vuole più globalizzazione e più rapporti internazionali, dall’altro chi sostiene l’idea che il paese debba evitare di mostrare il fianco agli “invasori economici”. Le elezioni presidenziali statunitensi hanno assunto una polarizzazione mai vista prima. Ed è merito dei due candidati, Hillary Rodham Clinton per i Democratici e Donald John Trump per i Repubblicani, se si è giunti a questo punto.

Dopo l'Argentina, anche il Venezuela si avvia alla fine di un ciclo?

L’avventura populista alle ultime elezioni subisce un duro colpo in Venezuela, dopo esserne stata vittima anche nelle recenti votazioni argentine. In Venezuela le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea nazionale hanno visto la netta affermazione del cartello delle opposizioni che potrebbe mettere fine al potere del presidente Nicolás Maduro e chiudere con la “rivoluzione bolivariana”. L’America latina è pronta per chiudere un ciclo storico che per così tanto tempo ne ha caratterizzato economia, politica e vita sociale?

Il valore del rapprochement Usa-Cuba per l’America Latina

Già nel 2009 la XIX assemblea dell’Organizzazione degli Stati Americani di San Pedro de Sula aveva annullato l’espulsione di Cuba del 1962. Il governo dell’Avana, pur ringraziando, aveva detto di non essere interessato a rientrare. Poi Raúl Castro ha accettato l’invito all’ultimo vertice di Panama dell’11 e 12 aprile scorso, che è stata anche l’occasione per uno storico incontro con Barack Obama. Cuba, peraltro, dalla fondazione è membro della Celac, la Comunità degli stati latinoamericani e caraibici.

Stati Uniti e Cuba, in attesa della fine dell’embargo

Per oltre cinquant’anni l’embargo commerciale nei confronti di Cuba – iniziato dal presidente Dwight Eisenhower nel 1960 – ha impedito a due paesi distanti appena 150 chilometri lo sviluppo di normali relazioni economiche. L’apertura delle ambasciate di Cuba e Stati Uniti il 20 luglio 2015 porrà fine formalmente a quel muro politico e diplomatico che li divide, ma una normalizzazione delle relazioni economiche sarà tuttavia molto lenta e complicata. 

Dopo L’Avana, Caracas nel mirino di Washington

La caduta dell'ultimo muro, quel muro d'acqua che separa Miami da L'Avana, gli Stati Uniti da Cuba, ha molti padri: Raúl Castro e Barack Obama, ma anche Fidel, il Papa e persino la lobby economica della Florida ormai convinta dell'inutilità dell'embargo, in vigore da oltre 50 anni. Ma come spesso è accaduto nelle vicende dell'isola caraibica «la causa es la economia», omologo cubano dell'inglesismo «It's the economy, stupid».

Usa-Cuba: la strategia del non fare nulla

Cuba e Stati Uniti riaprono le ambasciate. Cane e gatto dormiranno finalmente accoccolati e in pace tra loro? A ben vedere, c’è fin troppa euforia in giro e il risveglio rischia di far male a tanti. Anzi, la delusione potrebbe perfino dar più che mai fuoco a polveri che parevano almeno sopite.

I due tricolori. Le relazioni italo-messicane: scenari, problemi e prospettive

Nel settembre del 1970 il ministro degli Esteri Aldo Moro organizzò a Città del Messico un incontro con tutti gli ambasciatori italiani in America Latina. Obiettivo era quello di dare uniformità alla politica regionale della Farnesina e di valorizzare le relazioni italo-messicane. In quell’occasione il ministro invitò il corpo diplomatico a promuovere un’azione politica che rafforzasse gli sforzi bilaterali e valorizzasse il ruolo italiano in seno alla Cee.

Messico: la porta dell’Europa verso il Nord America

La prossimità geografica al mercato statunitense e i forti legami commerciali e produttivi con l’economia più ricca del mondo sono all’origine della crescita del Messico fino a divenire il quinto maggiore paese emergente del mondo e della sua crescente attrattività per le imprese estere.

Italia-Messico: partnership strategiche pubblico-private per favorire gli investimenti

Nonostante il recente boom di investimenti nel settore auto messicano, secondo i dati del Doing Business della Banca Mondiale nel 2015 l’attrattività relativa del Messico per gli investitori stranieri è in calo rispetto all’anno scorso. I 22,6 miliardi di dollari investiti nel paese nel 2014 sono ben poca cosa rispetto 60 annui che arrivano in Brasile dal 2011, ma anche rispetto ai 23 entrati in Cile, la cui economia è grande solo 1/5 di quella messicana.

Economia al centro: la strategia delle opposizioni per fermare l’Akp

Dopo tredici anni di successi elettorali, i sondaggi indicano che potrebbe esserci un calo di consensi per il Partito giustizia e sviluppo (Akp) nelle elezioni parlamentari turche del prossimo 7 giugno. Ciò si spiegherebbe soprattutto con la crescente preoccupazione degli elettori per la situazione economica del paese, dovuta all’aumento della disoccupazione (11,2% a febbraio 2015) e al peggioramento dei dati di crescita del Pil (+2,9% nel 2014, contro il +5,2% di aumento medio nel decennio 2003-2013).

Il complesso rapporto tra Washington e Pechino

La politica estera dell’amministrazione Obama ha avuto fin dal 2009 una chiara costante: il re-engagement verso la regione dell’Asia-Pacifico.

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