Sono passati quasi 4 anni esatti dall’1 agosto 2009, qundo un uomo si presentò al Bar No’ar, un locale nel centro di Tel Aviv frequentato soprattutto da giovani omosessuali, e cominciò a sparare sulla folla. 2 morti, molti feriti e un paese sotto shock. Israele, abituata a subire attentati da sempre, si ritrovò, forse per la prima volta, con un atto terroristico di matrice totalmente interna. Ma non fu solo l’aggressione in sé; ciò che accadde dopo fu quasi altrettanto grave.
Sergio Galasso, ex studente del Master in International Cooperation, in Tunisia per promuovere la sua nuova associazione “Itinerari Paralleli” è riuscito ad ottenere un’intervista con Hassan Ben Brik, il responsabile della predicazione del gruppo salafita tunisino Ansar ash-Asharia. A seguito dell’intervista Sergio ha scritto per Limes l’articolo ‘Non crediamo nella democrazia, ma senza appoggio del popolo niente jihad’. (...)
A due anni dall’avvio delle rivolte in Libia (15-17 febbraio 2011) il paese è alle prese con il rischio di piombare nell’anarchia. Nonostante l’impegno, il governo di Ali Zeidan, nominato nell’autunno dal Parlamento eletto nel luglio scorso non controlla ampie parti del paese, soprattutto nel Fezzan e in Cirenaica. Da diverse settimane addirittura il Parlamento è stato occupato da alcuni manifestanti che ne impediscono il normale funzionamento.
Il secondo anniversario della rivoluzione egiziana, è stato contraddistinto da violenze e scontri che hanno avuto come protagonisti gli ultras. Per capire meglio chi sono questi gruppi, ecco un’intervista che Carl Rommel dottorando alla SOAS di Londra con una tesi sul calcio in Egitto ha rilasciato a Matteo Colombo per l’ISPI.
Chi sono gli ultras? Si può parlare di un’ideologia ultras in Egitto?
Two years after the Revolution that toppled former President Ben Ali, where does the Tunisian transition stand? Which direction is the transformation process of Tunisian institutions taking? Do Tunisian people see real changes?
Negli ultimi due anni la regione del Mediterraneo è stata attraversata da importanti e profonde trasformazioni. Al di là delle differenze e delle peculiarità delle singole realtà, i paesi arabi sono accomunati da problematiche politiche e socio-economiche simili: longevità dei regimi, autoritarismo, deficit democratico, forti restrizioni alle libertà individuali, pressione demografica e significativa percentuale di popolazione giovanile, elevata disoccupazione, soprattutto tra i giovani, povertà diffusa.
Dopo il recente decreto che ha posto le decisioni del presidente al di sopra di ogni esame giudiziario e la nuova Costituzione approvata dalla Assemblea Costituente che prevede la sharia come fonte giuridica principale, il presidente egiziano Morsi è nella bufera. Riserve sull’atteggiamento assunto dal presidente vengono sollevate dai manifestanti negli scontri in piazza e dai suoi consiglieri personali che rimettono in massa l’incarico.