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profughi

La carestia in Sud Sudan: la storia si ripete?

Il 20 febbraio 2017 è diventato ufficiale: in Sud Sudan c'è una carestia. Secondo il comunicato emanato dal governo sud sudanese insieme alla FAO, al World Food Programme e all’UNICEF, circa 100.000 persone stanno morendo di fame in alcune aree dello stato di Unity, situato nel nord del paese e particolarmente colpito dai combattimenti che da dicembre 2013 vedono contrapporsi l'esercito governativo, i ribelli dell'SPLM/A-In-Opposition (SPLM/A-IO) e varie altre milizie sparse sul territorio.

Migrazioni senza soluzioni

La questione dell’asilo è destinata con ogni probabilità a mantenere una posizione di rilievo nell’agenda europea del 2016. Nell’anno appena trascorso il tema è stato più volte oggetto di discussioni, vertici e proposte a livello comunitario. Ricordiamo l’Agenda europea di maggio, poi il piano Juncker-Merkel di settembre. Ma le resistenze di diversi paesi, i risultati elettorali di altri, infine gli attacchi terroristici di novembre, hanno fornito argomenti apparentemente inesorabili al fronte del No.

Migrazioni: Orban rilancia e innalza il primo muro interno all'Ue

Venerdì scorso, al termine della seduta del Consiglio di sicurezza nazionale il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha annunciato la chiusura del confine ungaro-croato. In precedenza le autorità di Budapest avevano portato a termine la struttura di metallo e filo spinato alla frontiera con la Serbia.

Flussi migratori: guardare oltre l’orizzonte immediato

 

La Giordania di fronte al nuovo (dis)ordine mediorientale

Fin dall’annuncio della creazione della coalizione anti-Isis a fine settembre, la monarchia hashemita ha confermato la sua partecipazione, sebbene il livello di questo impegno rimanga ancora poco chiaro. Inizialmente, il paese avrebbe dovuto limitarsi agli aspetti di intelligence e di supporto logistico, ma appare ormai confermato che anche forze giordane abbiano partecipato agli attacchi aerei in Siria.

Cosa succederebbe se in Italia arrivassero 15 milioni di profughi in due anni?

15 milioni. Immaginate che in poco più di tre anni nel nostro paese giungano 15 milioni di profughi, e che non sembri esserci fine ai nuovi arrivi. L’idea ha un che di apocalittico, ma sta accadendo davvero in un altro paese non molto lontano da noi: il Libano. Ieri l’UNHCR ha infatti comunicato ufficialmente che il numero dei rifugiati siriani giunti nel Paese dei Cedri è 1 milione, un quarto della popolazione libanese.

107 anni profuga

Sabria Khalaf, una donna siriano-curda di 107 anni, è giunta in Germania alla fine della scorsa settimana dopo aver attraversato via terra Turchia, Grecia e Italia. La storia ha dell’incredibile se non fosse confermata sia dai suoi famigliari – che la donna ha raggiunto in Germania – sia dai documenti in suo possesso.

La tenda IKEA arriva fra i rifugiati siriani

Il Libano ha approvato le tende IKEA. Una affermazione che può apparire surreale in gran parte del mondo ma che in Medio Oriente – e specialmente in Libano – assume i contorni della realtà. 

Not royal babies

Mentre in Inghilterra una giovane coppia festeggia la nascita del loro primo figlio sotto i riflettori del mondo, anche a Zaatari, il più grande campo giordano per profughi siriani, l’attenzione è concentrata sulle nascite. Sono dalle 100 alle 130 al giorno, ed entro la fine del 2013 potrebbero arrivare a circa 30.000 in un campo che al momento ospita circa 160.000 persone.

E il calcio brasiliano arrivò tra i profughi siriani

In una guerra che ha fatto più di 100 mila morti e milioni di sfollati cosa potrà mai significare l’iniziativa di un corso di calcio all’interno di un campo per profughi siriani in Giordania? Non molto a dire il vero, ma è giusto parlarne soprattutto perché i campi per i profughi siriani – e soprattutto quelli in Giordania – lungo questi due lunghi anni di conflitto sono stati al centro di storie tristi, tragiche, spesso frutto di negligenza e sfruttamento.

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