protesta | ISPI
Salta al contenuto principale

Form di ricerca

  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • CONTATTI
  • MEDMED

  • login
  • EN
  • IT
Home
  • ISTITUTO
  • PALAZZO CLERICI
  • CONTATTI
  • MEDMED
  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri ristretti
    • Conferenze di scenario
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

  • Home
  • RICERCA
    • OSSERVATORI
    • Asia
    • Cybersecurity
    • Europa e Governance Globale
    • Geoeconomia
    • Medio Oriente e Nord Africa
    • Radicalizzazione e Terrorismo Internazionale
    • Russia, Caucaso e Asia Centrale
    • Infrastrutture
    • PROGRAMMI
    • Africa
    • America Latina
    • Global Cities
    • Migrazioni
    • Relazioni transatlantiche
    • Religioni e relazioni internazionali
    • Sicurezza energetica
  • ISPI SCHOOL
  • PUBBLICAZIONI
  • EVENTI
  • PER IMPRESE
    • cosa facciamo
    • Incontri ristretti
    • Conferenze di scenario
    • Future Leaders Program
    • I Nostri Soci
  • ANALISTI

protesta

Poesie contro l'oblio

Inviato da ISPI il Mar, 25/02/2014 - 12:17

Una singolare protesta in poesia si terrà il 13 marzo in ben 11 città italiane. Diverse associazioni culturali coordinate dall’associazione Arabismo hanno infatti organizzato “Poesie contro l’oblio”, un reading “corale” delle poesie di Mahmoud Darwish in protesta contro la scomparsa delle sue opere dagli scaffali delle librerie italiane dopo la chiusura della casa editrice che le pubblicava, la “Epoché”.

Italiano
  • Leggi tutto su Poesie contro l'oblio

No Woman No Drive

Inviato da ISPI il Dom, 27/10/2013 - 10:00

Ce l'hanno fatta. Il 26 ottobre si è svolta l'ultima giornata di protesta delle donne saudite per il diritto di guidare.

Italiano
  • Leggi tutto su No Woman No Drive

L'esercito egiziano si prende gli onori, ma non l'onere di governare

C’è una battuta che circola in questi giorni nelle piazze ribelli d’Egitto. «Del primo presidente ci siamo liberati in diciassette giorni, del secondo in quattro, per il terzo basterà un tweet» scherzano i giovani protagonisti dello tzunami politico che loro chiamano rivoluzione contro i Fratelli Musulmani e molti, all’estero, colpo di stato militare.

Venerdì, 5 luglio, 2013 (Tutto il giorno)
  • Leggi tutto su L'esercito egiziano si prende gli onori, ma non l'onere di governare

Modernità coloniale

I fattori che hanno promosso e portato a termine il cambio di regime in Egitto sono stati la piazza, l’esercito e la Fratellanza Musulmana, che ha vinto le elezioni e ha governato per circa un anno dopo la caduta di Mubarak sotto l’urto delle manifestazioni e dopo l’interludio del governo di una giunta  militare in attesa del compimento del processo elettorale. I tre fattori sono ritornati in campo in questi giorni di scontri con un risultato diverso. L’esercito non ha mediato come allora fra la piazza e il potere assicurando in fondo la legalità della transizione.

Giovedì, 4 luglio, 2013 (Tutto il giorno)
  • Leggi tutto su Modernità coloniale

Gli Ultras egiziani grandi assenti nelle proteste del 30 giugno

Inviato da ISPI il Mer, 03/07/2013 - 14:45

Nel 2011 sono stati uno dei fenomeno più originali ed efficaci delle rivolte di Piazza Tahrir. Glu Ultras egiziani erano diventati una sorta di “avanguardia rivoluzionaria”. Grazie alla loro organizzazione quasi militare e alla loro lunga esperienza di scontri con le forze dell’ordine, riuscivano infatti a mantenere compatti i ranghi delle manifestazioni di piazza anche nelle situazioni più estreme.

Italiano
  • Leggi tutto su Gli Ultras egiziani grandi assenti nelle proteste del 30 giugno

Brasile: modello economico insostenibile

Un milione di persone in piazza, proteste e violenze. Ciò che sta accadendo in Brasile è piuttosto inusuale, per un paese pacifico e poco incline agli scontri tra classi sociali. A maggior ragione durante un torneo calcistico, la Confederation Cup. Il calcio, si sa, in Brasile può ipnotizzare un intero paese. Ma allora perché sono esplose queste tensioni? Che sta succedendo? E poi proprio ora, dopo la lunga galoppata dell’economia brasiliana che ha beneficiato decine di milioni di abitanti. 

Martedì, 25 giugno, 2013 (Tutto il giorno)
  • Leggi tutto su Brasile: modello economico insostenibile

Brasile: tappa obbligata per il consolidamento

«La Turchia è qui!», è uno degli slogan che è risuonato nella protesta brasiliana. E non c’è dubbio che c’è l’esempio di un’onda lunga di proteste che tra indignados, Occupy Wall Street, Primavere arabe, studenti cileni va ormai avanti da almeno tre anni, superando ormai per durata altre famose date “rivoluzionarie” del passato. Evidenti sono poi certe affinità.

Martedì, 25 giugno, 2013 (Tutto il giorno)
  • Leggi tutto su Brasile: tappa obbligata per il consolidamento

Turchia: le ragioni della protesta

«Avevo perso ogni speranza negli ultimi due anni, ora sono tornata a crederci». Sinem è una delle tante persone che sono scese in piazza in questi giorni, nonostante viva a centinaia di chilometri da Istanbul e forse non sia mai nemmeno passata nelle vicinanze di Gezi Park: una piccola area verde nel centro di Istanbul che il governo vorrebbe demolire per consentire di costruire un centro commerciale.

Lunedì, 3 giugno, 2013 (Tutto il giorno)
  • Leggi tutto su Turchia: le ragioni della protesta

SEGUICI E RICEVI LE NOSTRE NEWS

Iscriviti alla newsletter

Chi siamo - Lavora con noi - Analisti - Contatti - Ufficio stampa - Privacy

ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) - Palazzo Clerici (Via Clerici 5 - 20121 Milano) - P.IVA IT02141980157