Il quinto anniversario dell'indipendenza del Sud Sudan è trascorso, ancora una volta, in un clima di tensione altissima e scontri tra l'esercito governativo Sudan People's Liberation Army (SPLA) e i ribelli dell'SPLA-In-Opposition (IO). La cronaca dell'escalation resta confusa: sembra che il 7 luglio, a due giorni dall'anniversario, uno scontro a fuoco tra soldati governativi e membri dell'SPLA-IO abbia ucciso cinque soldati.
Sono già oltre 100 i morti negli scontri avvenuti in seguito alla deposizione di Mohammed Morsi. Le vittime per ora si contano soprattutto fra i sostenitori dei Fratelli Musulmani e dell’ex raìs, ma i gruppi islamisti non sono l’unico bersaglio della repressione dell’esercito e delle forze di sicurezza egiziane.
Anche se gli occhi del mondo sono ora puntati sui drammatici eventi del Cairo, a Istanbul la straordinaria vicenda di Gezi, il piccolo parco che ha saputo infiammare l’intera Turchia, sembra non essere cessata.
La Turchia è nel mezzo della più grande manifestazione di dissenso contro il governo dell’AKP che si sia mai registrata e la situazione nelle piazze di Istanbul e Ankara è diventata progressivamente più tesa, a seguito della repressione delle forze dell’ordine e dell’inasprimento delle proteste stesse. Tutto era nato con delle manifestazioni nelle principali città turche contro il progetto del governo targato Erdogan di costruire un centro commerciale e una moschea a Gezi Park, un’area verde di Istanbul, al prezzo di circa 600 alberi tagliati.
Il secondo anniversario della rivoluzione egiziana, è stato contraddistinto da violenze e scontri che hanno avuto come protagonisti gli ultras. Per capire meglio chi sono questi gruppi, ecco un’intervista che Carl Rommel dottorando alla SOAS di Londra con una tesi sul calcio in Egitto ha rilasciato a Matteo Colombo per l’ISPI.
Chi sono gli ultras? Si può parlare di un’ideologia ultras in Egitto?
Dopo il recente decreto che ha posto le decisioni del presidente al di sopra di ogni esame giudiziario e la nuova Costituzione approvata dalla Assemblea Costituente che prevede la sharia come fonte giuridica principale, il presidente egiziano Morsi è nella bufera. Riserve sull’atteggiamento assunto dal presidente vengono sollevate dai manifestanti negli scontri in piazza e dai suoi consiglieri personali che rimettono in massa l’incarico.
Autobomba a Beirut. Uno dei titoli che la triste storia recente del Libano ha reso quasi un luogo comune. Venerdì, nelle prime ore che seguivano l’esplosione avvenuta ad Ashafieh, uno dei quartieri cristiani più popolosi nel pieno centro della città, la paura maggiore diffusa dentro e fuori il paese era che si trattasse di un attentato rivolto genericamente contro la comunità cristiana, richiamando quello che è un altro triste luogo comune libanese: la guerra settaria.