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stato islamico

I Talebani, lo Stato islamico e le elezioni afghane

Nel 2014, quando si sono tenute le ultime elezioni presidenziali in Afghanistan, i Talebani hanno per la prima volta nella loro storia tentato di influenzarne il risultato, invece di tenere un atteggiamento di risoluta opposizione.

Il ritorno dell Stato islamico? Iraq a rischio

Il 31 agosto 2010 l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama dichiarava la fine della missione di combattimento in Iraq, chiudendo il capitolo della guerra americana iniziato nel 2003 con l'invasione statunitense a cui è seguita la caduta di Saddam Hussein e il periodo di violenza ininterrotta che ne è derivato.

Le metamorfosi dell'ISIS in Medio Oriente
 
Risiko Medio Oriente

 

 

La fine territoriale dello Stato islamico ha aperto un nuovo grande gioco mediorientale. Vecchi e nuovi attori si affacciano sullo scacchiere regionale portando alla creazione di nuovi equilibri e nuove alleanze, ma anche di nuove linee di frattura.

Iran vs Arabia Saudita: Guerra Fredda nel Golfo?

 

Stato Islamico: What's Next?

 

A questo tema è dedicato il ciclo di incontri Stato Islamico: What's Next?

 

Gli oriundi del jihadismo italiano

In coincidenza con il secondo anniversario dei drammatici attentati di Parigi del 13 novembre 2015, vari media italiani hanno riportato la notizia secondo la quale un cittadino italiano convertito all’islam, tale Domenico G., avrebbe avuto un ruolo di supporto al commando dello Stato Islamico che ha perpetrato l’attacco. Il trentaduenne italo-francese sarebbe diventato un sostenitore del gruppo attorno al 2012 e avrebbe avuto contatti regolari con Abdelhamid Abaaoud, il leader del commando. Dopo gli attentati Domenico G.

Dopo Mosul e Raqqa: quale Medio Oriente?

Il 17 ottobre le Forze democratiche siriane (Sdf) hanno annunciato la ripresa di Raqqa, città della Siria sulle sponde dell’Eufrate, vera e propria “capitale” dello Stato islamico (IS). Pochi mesi prima, il 9 luglio, dopo una battaglia estenuante protrattasi per oltre nove mesi, le forze irachene avevano riconquistato Mosul, simbolo e roccaforte di IS in Iraq. Il califfato arretra, ma la tensione nelle aree liberate rischia di rimanere alta.

Mosul: battaglia decisiva o vaso di Pandora?

Dopo settimane di rinvii ha ufficialmente preso avvio l’offensiva militare guidata dall’esercito iracheno e dai peshmerga curdi, con l’ausilio delle forze speciali statunitensi, per liberare Mosul dai miliziani dello Stato islamico (ISIS). Baluardo simbolico e politico dell’ISIS e secondo centro iracheno, Mosul è in mano al califfato dal giugno 2014. La campagna per riconquistare la città è la più grande operazione militare nel paese dal ritiro delle truppe statunitensi nell’agosto 2011.

NATO and the Gulf: the new Regional Centre in Kuwait

NATO has just opened a Regional Centre in Kuwait: it is the first such presence in the region. This step can support and enhance the Istanbul Cooperation Initiative (ICI), the practical cooperation framework launched in 2004 between NATO and the Gulf states (United Arab Emirates, Qatar, Kuwait and Bahrain). But the partnership road is still ahead.

"La sconfitta di ISIS a Mosul potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova fase politica per l'Iraq, ma non la panacea"

E' iniziata l'offensiva dell'esercito iracheno e dei peshmerga curdi per liberare Mosul dai miliziani dell'ISIS. Baluardo dello Stato Islamico e secondo città irachena, Mosul è in mano all'ISIS dal 2014. La campagna per riconquistare Mosul è la più grande operazione militare in Iraq da quando le truppe statunitensi si sono ritirate nel 2011 e, se coronata da successo, rappresenta il più duro colpo inferto finora all'ISIS.

ISIS: la minaccia che cambia

Dal gennaio del 2015, l’ISIS ha perso circa il 55% del territorio che controllava in Siria e Iraq e più dell’85% in Libia. Ciò potrebbe alimentare la percezione che i miliziani dello Stato Islamico siano prossimi alla sconfitta. I recenti attacchi in Europa sembrano invece suggerire una rinnovata capacità di ISIS di ispirare e talvolta guidare nuovi attentati. Sebbene il ridimensionamento territoriale sia un fatto innegabile, le attuali débâcle sul terreno mediorientale sembrano preannunciare l’avvio di una trasformazione di ISIS con l’abbandono dell’enfasi posta sul controllo territoriale e un rafforzamento della propria capacità di organizzare attacchi suicidi anche al di fuori del Medio Oriente. Non più dunque una realtà proto–statale ma un fenomeno ideologico, terroristico e puntiforme. Nonostante i risultati delle operazioni militari sul campo, la pericolosità di ISIS non sta quindi diminuendo, anzi paradossalmente potrebbe aumentare con la dispersione dei suoi miliziani.

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