Da Casablanca ad Amman, da Dubai a Riyadh si susseguono i progetti di digitalizzazione dei servizi nelle città della regione MENA. Nuove realtà urbane che si collocano oggi in posizione di punta nel mercato globale delle smart cities il cui valore è stimato raggiungere i 2,57 trilioni di dollari nel 2025 (Rapporto Grand View Research).
Le controversie commerciali tra la Cina e gli Stati Uniti non sono di certo un tema nuovo: dopo l'adesione della Cina all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) nel 2001, le relazioni commerciali tra le due superpotenze sono state tese per vari motivi: dal disavanzo USA nei confronti di Pechino, al regime di peg del cambio cinese, alla prolungata battaglia per la proprietà intellettuale.
“Focus Cina” racconta in ogni numero le esperienze degli italiani e delle aziende italiane che hanno avviato un’attività nelle province cinesi. Abbiamo parlato con Alberto Di Minin, Professore Associato della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Direttore del Galileo Galilei Italian Institute a Chongqing e dell’Istituto Confucio di Pisa. Il Galileo Galilei Italian Institute è nato nel 2007 da un accordo siglato tra la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università di Chongqing.
Per avere successo in Cina è necessario un continuo spirito d’adattamento e la capacità di prevedere le nuove dinamiche. È per queste ragioni che nel 2014 l’Italia ha deciso di investire nell’apertura di un consolato a Chongqing con responsabilità consolari estese a tutto il Sud-Ovest cinese che comprende anche le province del Sichuan, dello Yunnan e del Guizhou, un territorio con oltre 190 milioni di abitanti.
La Cina è sempre più urbanizzata e la crescita di nuovi motori dello sviluppo si fonda sui maggiori centri, una tendenza esemplificata dai capoluoghi delle province del Sud-Ovest: Chengdu, Chongqing, Kunming e Guiyang. Questa parte della Repubblica popolare sta acquisendo un’importanza sempre maggiore a fianco dei tre poli tradizionali della geografia economia della Cina che fanno capo a Beijing-Tianjin, al delta dello Yangtze (Shanghai) e al delta del Fiume delle Perle (Guangzhou).
Con l’entrata in vigore del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati Personali, più conosciuto con il suo acronimo inglese GDPR, l’Unione Europea assume il ruolo di principale autorità per definire il quadro giuridico generale per la regolamentazione dei dati nel cyber spazio.
La quantità di dati generati, trasmessi, consultati e conservati sta crescendo ad un ritmo esponenziale. La maggior parte delle organizzazioni non potrebbe funzionare senza questi dati, né senza i programmi, l’hardware e i sistemi di comunicazione che ne semplificano l’uso.
Nel giro di pochi anni, la Cybersecurity è entrata vigorosamente nell’agenda delle grandi organizzazioni pubbliche e private. E ciò per la consapevolezza sui nuovi rischi che accompagnano i benefici della trasformazione digitale e dell’industria 4.0 e per la rapidità con cui gli eventi di cybersecurity hanno impattato anche grandi organizzazioni internazionali ritenute, fino ad allora, un punto di riferimento per le proprie capacità gestionali-manageriali.
Nel 2017 il cyber crime è aumentato in modo incessante e progressivo, con attacchi sempre più frequenti, aggressivi e sofisticati. Ma c'è un dato positivo: sono cresciute anche le attenzioni delle imprese alla cyber security e le risorse stanziate per prevenire gli attacchi.
“Il numero degli attacchi informatici continua a far registrare aumenti esponenziali rispetto agli anni passati, e la matrice degli attacchi, in misura largamente maggioritaria (70%), è legata proprio al cybercrime, espressione che racchiude minacce articolate e sempre più spesso dirette ai danni delle realtà più esposte del paese, quali le piccole e medie imprese”.
L’economia mondiale si basa ormai sull’utilizzo di sistemi informativi complessi che agiscono su reti interconnesse. L’ingresso nella quinta dimensione impone a tutti nuove strategie di difesa. Pertanto la sicurezza e la resilienza all’interno del cyberspazio sono oggi fondamentali per la salvaguardia delle infrastrutture “critiche”.