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Turchia

L'Islamismo non è morto al Cairo

«Speriamo che questo segni la fine del cosiddetto ‘Islam politico’», è il commento sugli eventi degli ultimi giorni in Egitto di un amico che vive al Cairo da molti anni e che, pur essendo un profondo conoscitore dell’Islam, ne ha sempre guardato con diffidenza le ambizioni politiche. Sono in molti a pensarlo, e ad auspicarlo.

Venerdì, 5 luglio, 2013 (Tutto il giorno)
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Militari e politica: è questo il "modello turco" per l'Egitto?

L’Egitto non è la Turchia. Questo era chiaro sin dall’inizio della transizione egiziana seguita alla caduta di Mubarak. I due paesi hanno storie diverse, nel corso degli anni hanno prodotto un sistema politico-istituzionale differente e, a livello sociale, la percezione dell’Islam da parte della popolazione non è comparabile. Basti pensare che l’Egitto è la culla del pensiero della Fratellanza musulmana, mentre in Turchia un movimento “fratello” o ispirato ai Fratelli non è mai davvero esistito.

Martedì, 2 luglio, 2013 (Tutto il giorno)
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Quale Turchia dopo Gezi Park?

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Brasile: tappa obbligata per il consolidamento

«La Turchia è qui!», è uno degli slogan che è risuonato nella protesta brasiliana. E non c’è dubbio che c’è l’esempio di un’onda lunga di proteste che tra indignados, Occupy Wall Street, Primavere arabe, studenti cileni va ormai avanti da almeno tre anni, superando ormai per durata altre famose date “rivoluzionarie” del passato. Evidenti sono poi certe affinità.

Martedì, 25 giugno, 2013 (Tutto il giorno)
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Il "modello" turco alla prova della piazza

Le proteste delle ultime settimane in Turchia hanno messo in evidenza le faglie del cosiddetto “modello turco”. Dopo dieci anni di governo il rapporto tra il primo ministro Recep Tayyip Erdogan e i cittadini turchi, o almeno una parte di essi, sembra essersi incrinato. Quanto irrimediabilmente resta da vedere e dipenderà in buona parte dalle mosse che il premier farà per comporre la crisi.

Martedì, 11 giugno, 2013 (Tutto il giorno)
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Turchia: la deriva autoritaria e le falle sistemiche

La Turchia è nel mezzo della più grande manifestazione di dissenso contro il governo dell’AKP che si sia mai registrata e la situazione nelle piazze di Istanbul e Ankara è diventata progressivamente più tesa, a seguito della repressione delle forze dell’ordine e dell’inasprimento delle proteste stesse. Tutto era nato con delle manifestazioni nelle principali città turche contro il progetto del governo targato Erdogan di costruire un centro commerciale e una moschea a Gezi Park, un’area verde di Istanbul, al prezzo di circa 600 alberi tagliati.

Lunedì, 3 giugno, 2013 (Tutto il giorno)
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Turchia: le ragioni della protesta

«Avevo perso ogni speranza negli ultimi due anni, ora sono tornata a crederci». Sinem è una delle tante persone che sono scese in piazza in questi giorni, nonostante viva a centinaia di chilometri da Istanbul e forse non sia mai nemmeno passata nelle vicinanze di Gezi Park: una piccola area verde nel centro di Istanbul che il governo vorrebbe demolire per consentire di costruire un centro commerciale.

Lunedì, 3 giugno, 2013 (Tutto il giorno)
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Economia e rifugiati: i costi oltre confine

I disastri di una guerra non si vedono mai soltanto nel campo di battaglia; il più delle volte sono destinati a espandersi, a interessare chi non è direttamente coinvolto e a protrarre i suoi molteplici effetti nel tempo.

Giovedì, 30 maggio, 2013 (Tutto il giorno)
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È stallo bellico: troppe armi in campo

La guerra è destinata a durare. La difficoltà da parte dei vari attori regionali e internazionali di trovare un compromesso politico e l’assenza sul terreno di una forza militare in grado di assicurarsi in tempi relativamente brevi la vittoria determinano l’attuale stallo, che in alcune regioni chiave rischia di trasformare il conflitto in una logorante cancrena.

Giovedì, 30 maggio, 2013 (Tutto il giorno)
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Fino a quando Ankara rimarrà a guardare?

La crisi siriana è stato l’evento che, più di tutti, ha messo in discussione la dottrina strategica della Turchia nei riguardi della regione mediorientale. Per quasi un decennio, dall’ascesa al potere nel 2002 fino allo scoppio delle rivolte arabe, Ankara aveva costruito una politica estera incentrata sulla cosiddetta dottrina degli “zero problemi con i vicini”, sottendendo la stabilità dell’area e la propria stessa influenza sulla regione, all’instaurazione di buoni rapporti di vicinato con tutti gli attori confinanti.

Giovedì, 30 maggio, 2013 (Tutto il giorno)
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