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Turchia

Turchia: rischio sanzioni su un’economia in bilico

Gli ultimi mesi sono stati piuttosto agitati per la Turchia, sia dal punto di vista della politica interna sia sul fronte estero. Pur confermandosi la prima forza politica del paese nelle elezioni amministrative della scorsa primavera, la sconfitta del Partito Giustizia e Sviluppo (Akp) ad Ankara e Istanbul rappresenta un campanello d’allarme per il partito di governo, che si trova ad affrontare una situazione economica e politica piuttosto difficile.

Turchia: nuove sfide al potere di Erdoğan

Conclusosi con il voto di Istanbul del 23 giugno il lungo e acceso anno elettorale, in Turchia si inizia, con grande anticipo, a preparare il terreno per le prossime elezioni del 2023. È di questi giorni infatti la notizia che Ali Babacan, dopo avere lasciato l’Akp lo scorso luglio a causa di “profonde differenze” con l’attuale linea del partito, lancerà una nuova formazione politica entro l’anno. In realtà non si tratta di un fulmine a ciel sereno.

L’albero di noce

Tra le urla della piazza, le cariche della polizia e le polemiche che scuotono la Turchia da più di due settimane, qualcuno ha affisso su un albero di Gezi Park questa poesia di Nazim Hikmet, uno dei più importanti poeti turchi dell'epoca moderna. La delicatezza e la dolcezza delle sue parole trasportano il lettore in un mondo diverso, quasi ovattato, lontano dal caos che interessa Istanbul in questi giorni.

 

L’albero di Noce

Schiuma su schiuma, la mia testa è una nuvola

Spontaneismo: forza e debolezza di #OccupyGezi

Spontaneismo. E’ stato e sembra ancora oggi questo il tratto distintivo delle manifestazioni di piazza che hanno travolto Istanbul a partire dal 28 maggio. Piazza Taksim, luogo simbolo di aggregazione sociopolitica della Istanbul repubblicana, oggi non ha un solo colore, ma una molteplicità di bandiere e simbolo che rispecchiano il variegato panorama della società civile e delle forme della aggregazione politica nazionale.

#OccupyGezi: i (di)segni della protesta

Foto di Carlo Frappi, ISPI Associate Research Fellow, Istanbul 

 

 

  

 

La protesta a Taksim ora è “immobile”

Da Istanbul, Isadora Bilancino, giornalista freelance

Tutto ha avuto inizio il 17 Giugno, quando Erdem Gündüz, ballerino e coreografo turco, ha inaugurato una nuova forma di protesta. Si é fermato in Piazza Taksim rivolto verso il Centro Culturale Ataturk (AKM) ed è rimasto immobile per ore, fino a tarda notte.

Il Brand della protesta

Ogni protesta ha i suoi slogan e i suoi simboli. E quella turca, naturalmente, non è da meno. Il neologismo CHAPUL, nato dalla parola turca per “delinquente” con cui Erdogan aveva definito i manifestanti e poi diventato sinonimo di “resistere all’ingiustizia”. Ed ora #DuranAdam, l’uomo fermo, che oltre uno slogan è una nuova – e per certi versi geniale – forma pacifica di protesta inventata dal ballerino e coreografo turco Erdem Gündüz. 

 

La protesta dell'uomo immobile: #DuranAdam

Da Istanbul, Isadora Bilancino, giornalista freelance

Ultima notte a Bosphorus Bridge

Da Istanbul, Isadora Bilancino, giornalista freelance

La proposta del referendum sul progetto previsto sull'area del Gezi Park a Istanbul non è piaciuta ai manifestanti in primis perchè a nessuno del movimento è stato dato modo di esprimere un parere.

 

Un drone su Taksim

Attraverso un drone telecomandato Jenk K. ha ripreso piazza Taksim da un’angolatura particolarmente insolita. Nel video, girato a circa una trentina di metri dal suolo, si possono vedere i manifestanti camminare per strada, i drappelli di poliziotti in tenuta antisommossa, Gezi park e le tende dell’occupazione fino all’epilogo finale quando il velivolo viene abbattuto dalla polizia. 

 

Il pianista della protesta

Nel mezzo di Piazza Taksim, una piazza che tutto il mondo ha conosciuto in questi giorni come un luogo di scontri e violenze,  Davide Martello, un giovane pianista tedesco di origine italiana, arrivato ad Istanbul portandosi il suo pianoforte in un furgone, ha suonato per la folla radunatasi nuovamente dopo lo sgombero della polizia di ieri sera.

 

 

La notte dei fuochi

Da Istanbul, Isadora Bilancino, giornalista freelance

È stata una di quelle notti durante le quali è quasi impossibile dormire per la citta' di Istanbul. Le immagini di Taksim che brucia rimarrà nella memoria di molti: di coloro che spaventati guardavano le fiamme dal parco e quelli che con dolore e apprensione le guardavano in televisione. 

 

Per tutta la giornata di ieri i lacrimogeni hanno riempito non solo Taksim, ma anche tutti  gli uffici ed i negozi di Istiklal, strada principale di Istanbul che porta in piazza. 

 

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