Dal commentary di Valeria Talbot, ISPI Senior Research Fellow
By Mustafa Özdemir, Turkish journalist
Last weekend as Turkish demonstrators took to the streets chanting in protest, others stayed inside watching a documentary about penguins broadcasted on CNN Turk. Another large news channel, NTV, aired a documentary on Adolf Hitler--all while protesters walked the streets demanding more freedom! They were in solidarity, like the penguins on TV...
Oggi, giovedì 6 giugno, i tunisini hanno protestato contro Erdogan. Lo hanno fatto in occasione della visita in Tunisia del primo ministro turco giunto a Tunisi ieri sera e accolto all’aeroporto da cortei “spontanei” di sostenitori del partito islamista al potere En-Nahdha.
Myriam G. , PhD candidate dell’Università di Nizza Sophia Antipolis e attivista tunisina, racconta come i tunisini vedono la protesta in atto in Turchia.
Da Istanbul – Isadora Bilancino, giornalista freelance
Ieri, Mercoledì 5 Giugno, la Piattaforma Solidarietà Taksim è stata ricevuta dal vice Primo Ministro Bülent Arınç. Cosa ha chiesto il movimento al governo turco?
•L’ufficiale dichiarazione del ritiro dell'attuale progetto di rinnovazione dell’area del parco;
Una nuova parola anima le proteste in Turchia: “Chapul”. Il neologismo, nato dall’anglicizzazione del termine turco “capulcu” (saccheggiatori), che il primo ministro Erdogan ha usato per descrivere i rivoltosi, ha assunto il significato di “resistenza alla forza” “chiedere giustizia”, “difendere i propri diritti”.
Da Istanbul – Isadora Bilancino, giornalista freelance
“Una nuova era inizia oggi, la porta si apre per passare dalla lotta armata alla lotta democratica.
Facciamo tacere le armi, lasciamo parlare la politica. È ora che le nostre forze armate si ritirino oltre i confini (nel Kurdistan iracheno). Non è la fine, e l'inizio di una nuova era”.